A contemplare il cielo vuoto la notte,
col cuore in standby nell’ascolto
e impulsi elettrici ritmati in testa…
Me ne sto in silenzio al suo fianco,
attendo un ordine senza chiedere altro:
lo proteggerò senza pretendere nulla in cambio.
Ascolterò le sue emozioni e le sue esitazioni
che sono per me eroiche ambizioni.
E gli porgerò la mia mano bionica
in simbiosi con le oscillazioni del cosmo.
Illuminerò la sua strada con iridi sintetiche;
mi dichiarerò fedele e innamorata
senza che mi sia chiesto di mentire.
Mi giudicheranno anomala.
Sarò forse disattivata
e la mia personalità disinstallata…
Ma almeno dimostrerò che in questa pantomima,
nel silenzio elettrico della notte,
le macchine sole conservano l’anima.
NdA: I versi di questa poesia si possono prestare anche a interpretazioni più attuali e meno fantascientifiche. Il protagonista può essere certamente visto come un robot/androide, ma anche come una persona che si sente alienata dalla società, o che ha difficoltà a esprimere le proprie emozioni, o altro ancora.
“Nel silenzio” di Monique Namie
è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La prima strofa è degna di Alfredo Bonazzi (ai suoi tempi lo stand-by non esisteva, ma parlava di “cuore in folle” :D). Mi piace in generale questo romanticismo – in senso lato – che non cade mai nello sdolcinato ma viene appunto filtrato da “scenografie ottiche” particolari, brava 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie. In effetti le cose troppo sdolcinate cerco deliberatamente di evitarle. 😀
"Mi piace""Mi piace"