È una notte estiva e sto passeggiando in un parco con una cara amica. L’aria tiepida porta sollievo sui nostri volti accaldati dal sole cocente del giorno trascorso.
Stiamo parlando delle solite cose, del più e del meno, di come va la vita. Ad un certo punto lei si apre e decide di raccontarmi un segreto. Mi dice che nel bosco vicino al parco in cui ci troviamo, ha scoperto una cosa stranissima. Raggiungendo un posto preciso – che lei ricorda come “il luogo centrale privo di alberi, con una grossa roccia da una parte” – si può assistere alla manifestazione di un fuoco fatuo che ti avvolge tutto il corpo con effetti benefici.
Spinta dalla curiosità e dalla passione per il mistero, chiedo all’amica di accompagnarmi nella zona in questione. Dopo una breve camminata arriviamo a destinazione. Le tenebre sono fitte. La vegetazione lascia a malapena passare qualche raggio di luce lunare. Gli alberi che circondano lo spiazzo appaiono come gigantesche sagome sinistre con braccia nodose che si allungano verso il cielo. Il grossa roccia laterale, invece, sembra un buco nero pronto a inghiottire tutto. Nonostante il buio e l’atmosfera misteriosa, avverto una sensazione di sicurezza e familiarità. Mi sposto proprio al centro della zona priva di vegetazione e cerco di concentrare lo sguardo nell’oscurità per vedere qualcosa. Un attimo dopo si alza da terra un pulviscolo luminoso di colore rosso brillante. La mia amica dice qualcosa a voce alta, forse “guarda, sta succedendo”, ma le parole si perdono nella notte. Il pulviscolo brillante aumenta e si compatta diventando simile a una fiamma. Il fuoco fatuo magico inizia ad avvolgermi. Nel momento in cui finalmente sono completamente avvolta da esso, inizio a vedere me stessa dall’esterno. È come se fossi un fiammifero o lo stoppino di una candela. Vicino al mio corpo la fiamma ha una sfumatura più chiara, e man mano si allontana più acquisisce un colore rosso vermiglio, carico e scuro. Sembra un fuoco, ma non brucia, non è né freddo, né caldo, è come se non esistesse, come se fosse un’illusione. Dopo un po’ la luce sparisce e ritorna l’oscurità.
©Monique Namie
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C’è una base autobiografica in questo racconto? I fuochi fatui mi riportano all’infanzia…la prima volta ne sentii parlare in prima o seconda elementare e la maestra ci disse che si sprigionavano dalle tombe…insomma fu qualcosa che mi colpì molto 😊
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Qualcosa di reale in effetti c’è. L’amica che ho sognato esiste veramente, e fu proprio lei anni prima a raccontarmi di aver visto un fuoco colorato spuntare dal terreno di un campo incolto. Non ricordo se mi diede anche una spiegazione logica al fatto, o se la cercai io tempo dopo. Comunque fu una cosa che colpì molto anche me. Allo stesso modo mi intrigano i fuochi di Sant’Elmo. Insomma sono attratta dal fuoco. 😛
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Vedi che bello parlare con persone che sanno erudirti su cose di cui sei ignaro…non conoscevo i Fuochi di Sant’Elmo! E allora ricambio con le Figure di Lichtenberg (ma sento che, addentrata come sei nei misteri, forse le conosci già :D).
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E io non conoscevo le figure di Lichtenberg! Molto interessante! Grazie! Mi metto a fare qualche ricerca… 😉
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Letto con molto interesse! Un post ben scritto che incuriosisce. Complimenti!
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Grazie mille! Si tratta del racconto di un sogno, quindi non ha un trama molto sviluppata, ma sono contenta che ti sia piaciuto. 🙂
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