Il mago e la veggente

Ho incontrato un mago azzurro
nella tenda del luna park.
Gli ho chiesto il futuro
e si è fatto pagare con una danza.

La smetta con la sfera di cristallo,
qui la veggente sono io.
Ho il passato e il futuro
in spirali compresse nella mente.
Qualcuno finirà nel fondo del lago:
l’ho visto questa notte in sogno.
Nel presente c’è una danza azzurra
e dita sconosciute intrecciate alle mie.
Mi conceda l’onore di questo ballo
e sovvertirò la corrente del destino.

L’acqua del lago ora mi riempie gli occhi.
Vedo un sole nero attraverso gli abissi,
poi allungo la mano oltre i vetri rotti
e guarisco una vita prima dell’eclissi.

Mi conceda l’onore di questa vittoria
tra le luci asciutte del luna park,
prima che il sale abbia consumato l’aria.
E quando l’incenso ci avrà ricoperti
vorrei chiedere un’ultima magia:
mago azzurro, fai sparire il mio dono.

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“Il mago e la veggente” © Monique Namie
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