Da un po’ continuo a fare uno strano sogno. Vedo un gigantesco ingranaggio pieno di leve e ruote dentate in continua trasformazione. Cerco di trovare un nome che descriva le varie forme che si susseguono, ma non ci riesco. Finché, a un certo punto, due aste si alzano oltre l’ammasso indistinto di ferro e si dispongono in obliquo, una a destra e l’altra a sinistra. Alle loro estremità posso riconoscere degli oggetti familiari: una mezza luna e un martello.
Mi dicono che dovrei iniziare a sognare il futuro, perché del passato non ce ne facciamo niente. Pare che la mia sensitività serva a gran poco se i sogni continuano a concentrarsi sul regime che ha spazzato via le istituzioni del XXI secolo. Ma io non sono d’accordo. Penso che dal passato si possano ricavare degli insegnamenti.
Certo, intanto continuiamo a vivere allo sbando, ci rifugiamo in case abbandonate e in capannoni in disuso. Per sopravvivere rubiamo il cibo dagli scaffali di un grande magazzino poco distante. La merce non ha appartenenza, quindi, se la prendiamo noi, nessuno ci dice nulla. Lo stato non esiste più, le leggi sono decadute, non ci sono più proprietà private.
Si potrebbe fare ciò che si vuole, se solo lì fuori non ci fossero gli invasori. Per questo organizziamo delle spedizioni per andare a recuperare con circospezione i beni di prima necessità. Quando usciamo dai nostri rifugi dobbiamo fare attenzione a non farci vedere dai carri armati. I loro cingoli schiacciano ogni giorno di più le macerie di quello che una volta era un paese con delle problematiche, ma pur sempre vivibile e relativamente tranquillo.
Stiamo sempre all’erta, anche quando siamo al coperto. Gli elicotteri d’attacco sorvolano costantemente la zona. Appena il rumore delle eliche si fa più vicino ci si nasconde lontano da porte e finestre. I loro droni hanno una vista migliore di quella di un falco.
Viviamo in luoghi fatiscenti attraversati dalle correnti gelide dell’inverno. Valutiamo attentamente le circostante e il luogo adatto per accedere un fuoco. Di giorno c’è il problema del fumo che rischia di segnalare la nostra presenza, di notte, invece, il problema si sposta sulla fiamma che può ugualmente attirare l’attenzione del nemico.
Non credo che riusciremo a continuare per molto questo stile di vita. Prima di tutto il cibo negli scaffali del grande magazzino tra poco finirà. Sicuramente c’è qualcun’altro oltre a noi che fa razzia là fuori. Le scorte non dureranno a lungo. Ne ho parlato anche agli altri, ma loro continuano a dirmi di sognare il futuro. Loro sperano che la soluzione arrivi così… Che io un giorno mi svegli e dica a tutti che so come uscire da questo incubo.
Oggi ho sognato di nuovo quel grande ingranaggio in evoluzione. Ho continuato a fissare la mezza luna e il martello che svettavano in alto, fino a quando non hanno perso consistenza. Li ho visti diventare fluidi e prendere le sembianze di due vessilli colorati mossi dal vento.
Non ho raccontato niente agli altri. Conosco già la loro risposta e sono stanca di sentirla ripetere per l’ennesima volta. In ogni caso, per me, il significato ora è chiaro: tutto è in costante evoluzione, e anche il regime che ha fatto cadere l’intera nazione in miseria presto finirà.
©Monique Namie
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Tutto è destinato a cambiare, e questa è lunica certezza che abbiamo
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