Nel 2012 “Zinì e Amì” è risultato tra i vincitori del concorso “Talenti in corto” che prevedeva “lo sviluppo di piccole commedie cinematografiche con uno sguardo umoristico, comico, ironico sul vivere quotidiano per raccontare il momento in cui la vita offre l’opportunità di cogliere o perdere un’occasione.” La giuria lo valutò così: “Una commedia postmoderna ambientata nel futuro. Ci fa interrogare sullo strapotere della tecnologia, che oggi sembra in grado di cambiare tutto, ma… non i sentimenti […].” (vedi l’articolo su cinemecum.it).
Il tema dell’intelligenza artificiale e dei robot mi affascina moltissimo, e questo short film riesce a trattare l’argomento in modo simpatico e divertente.
Mi sono ritrovata spesso a pensare che, forse, stabilire un rapporto affettivo duraturo con un robot potrebbe essere più semplice che con le persone in carne ed ossa. Immaginate: niente compromessi, niente litigi per incomprensioni varie, o anche solo per colpa di una giornata storta. Zinì, in questo cortometraggio, deve aver avuto il mio stesso pensiero, ma la storia che si appresta a vivere non è esattamente un idillio. Sebbene la relazione tra i due protagonisti all’inizio sembri perfetta, poi sorge un imprevisto, a cui viene aggiunta una sfumatura umoristica.
Finalmente un short film fantascientifico di qualità realizzato da una produzione italiana.
Regia, soggetto e sceneggiatura:
Pierluca Di Pasquale
Attori principali:
Zinì interpretato da Alessandro Tiberi.
Amì interpretata da Sacha Zacharias.
Produzione:
Premio Solinas
non è mai facile concentrare in pochi minuti il tema che si è scelto d’interpretare, un applauso dunque a questa interpretazione di gran pregio 😉
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Concordo, ci vuole una grande abilità per condensare in poco tempo un tema riuscendo nel contempo a incuriosire ed emozionare. Grazie per il commento. 🙂
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Un corto metraggio davvero simpatico!! Ha quel pizzico d’ironia che rende molto gradevole tutta la storia.
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Sì, anche secondo me è simpatico. Tra l’altro potrebbe trovarlo di suo gradimento anche chi non ama la fantascienza, perché in fin dei conti parla di problematiche di coppia che, in un certo qual modo, sono sempre attuali.
PS: ho commentato una tua poesia, ma credo di essere finita nello spam.
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Grazie. Ho trovato i tuoi commenti. Sì erano finiti nello spam. Adesso ti rispondo.
Il cortometraggio secondo me è interessante anche per chi non ama la fantascienza. L’ironia con cui è trattato il tema rende la vicenda narrata del tutto estranea alla fantascienza. La possibilità che la ragazza possa essere restituita o riprogrammata affronta allude simbolicamente a un problema umano di assoluta attualità (cos’altro è il femminicidio?).
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Interessante riflessione, ammetto che non l’avevo pensata da questo punto di vista. Grazie per aver condiviso il tuo pensiero!
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