Titolo: Dove va a finire il cielo e altri misteri dell’universo
Prima pubblicazione: 2015
Autrice: Licia Troisi
Licia Troisi, scrittrice laureata in astrofisica, è nota principalmente per i suoi romanzi fantasy (forse il titolo “Cronache del mondo emerso” vi dirà qualcosa).
Io l’ho conosciuta grazie a “Dove va a finire il cielo e altri misteri dell’universo”, il suo primo libro di divulgazione scientifica.
Se qualcuno pensa che essere laureati in materie scientifiche escluda a priori l’uso dell’immaginazione, Licia mette subito in chiaro che non è così, e come prova porta la sua esperienza personale. In “Dove va a finire il cielo” un messaggio appare chiaro fin dal principio: scienza e fantasia possono coesistere. Perché mai uno scienziato non dovrebbe scrivere anche racconti di fantasia? Isaac Asimov, grande scrittore di fantascienza, era anche un biochimico.
Non meno importante risulta il concetto di scienza capace di valorizzare e abbellire le cose del mondo. Secondo Licia “non è vero che la scienza toglie poesia alle cose: piuttosto aggiunge conoscenza e, dunque, bellezza a bellezza.” E io non posso che essere d’accordo con lei.

Il volume espone argomenti ben noti a chi, come me, ha già avuto tra le mani parecchi testi di divulgazione scientifica che parlano dell’universo. Nonostante ciò, ho trovato alcune esposizioni molto chiarificanti. Rileggere una nuova spiegazione di ciò che già conoscevo mi ha permesso di capire meglio e aggiungere al mio bagaglio culturale nuovi dettagli.
Licia Troisi ha creato un libro in cui parla di astrofisica mettendoci dentro anche curiosità riguardanti la propria vita. Oltre ad approfondire le conoscenze sull’universo, veniamo a contatto anche con i pensieri personali dell’autrice e i suoi ricordi più intimi: cosa l’ha spinta a intraprendere il suo specifico percorso? Che cosa ha provato quando ha osservato per la prima volta il cielo con una certa consapevolezza?
Le prime pagine raccontano l’evento che ha fatto nascere in lei una certa curiosità verso la scienza che studia l’universo. Proseguendo si fa un salto sulla Luna e si parte, poi, in esplorazione dei pianeti del Sistema Solare, fino a spostarsi così lontano da toccare argomenti che sono ancora considerati pura teoria.

È bello che tra le pagine trovino spazio anche la Storia e piccoli aneddoti capaci di incuriosire. Tra le varie cose, viene citata la prima osservazione di Saturno da parte di Galileo; la straordinaria esplosione di una supernova verificatasi nel 1450, e forse ritratta in alcune opere d’arte dell’epoca; la storia della rilevazione dei gamma-ray bursts e molto altro.
L’inserto fotografico, al centro del volume, offre meravigliose immagini di pianeti, stelle, comete, galassie e quant’altro con relative didascalie.
Molte cose restano ancora nel dubbio ma, come fa notare la stessa autrice, questo non fa altro che rendere la scienza più bella e intrigante. A proposito di dubbi irrisolti, la questione dell’origine della vita resta forse uno dei più enigmatici. “L’idea è che la vita abbia avuto origine in un imprecisato altrove e che, in base a meccanismi non ancora chiari, le comete l’abbiano trasportata sulla Terra”. Ma spostare l’origine della vita non chiarisce come abbia fatto a svilupparsi. E questa, secondo me, è una di quelle incognite che sanno affascinare e allettare la fantasia.
Note negative? Come tutti i volumi che trattano di tematiche di studio in continua evoluzione, anche questo libro presenta almeno una lacuna. Manca l’aggiornamento sulla rilevazione delle onde gravitazionali. L’edizione è del novembre del 2015 e le onde gravitazionali furono rilevate a settembre (anche se l’annuncio ufficiale avvenne nel febbraio 2016). L’autrice non poteva prevedere questa incredibile scoperta, quindi dedica qualche pagina al problema dicendo che dagli anni ’50 si stanno cercando queste fantomatiche onde.
Il mio giudizio complessivo è sicuramente positivo. Il libro si legge piacevolmente e gli argomenti sono trattati in modo semplice. Non c’è bisogno di essere esperti per capire.
Voglio concludere questa recensione con una delle riflessioni che ho apprezzato di più:
“Siamo come farfalle il cui tempo di vita è incredibilmente breve, paragonato a quello degli alberi del bosco in cui vivono. Tutto ciò che la farfalla può vedere nella settimana che le è dato di vivere sono flash di processi evolutivi assai più lunghi: un germoglio appena spuntato, una foglia nel pieno del suo vigore, un’altra ormai secca, caduta a terra. Così siamo noi. Da quei flash, però, siamo stati in grado di ricostruire storie evolutive lunghissime.” L.T.
©Monique Namie
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Sembra molto interessante!
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Per chi ama i fenomeni del cosmo lo è di sicuro. 🙂
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Un genere che mi incuriosisce ma non mi appassiona.
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Per fortuna non siamo tutti uguali e abbiamo gusti diversi. 😉 Questo è uno dei miei generi preferiti assieme alla fantascienza. Da piccola volevo fare l’astronauta. 😀
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ho letto un libro di Margherita Hack che ho ammirato tantissimo.
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in passato leggevo molti libri e l’astronomia era fra le mie preferenze, ho diversi libri sull’argomento, molto datati ormai. Ora leggo solo riviste tecniche, e di scienza, oltre a quelle dedicate ai viaggi. Poi seguo molti programmi tv dedicati all’astronomia su Focus 😉
Bellissimo il tuo pendente segnalibro 😉
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Sapevo della tua passione per la fantascienza, ma non credevo ti interessasi anche di astronomia. Anch’io, ogni tanto, seguo qualche documentario a tema in tv.
Il pendente l’ho usato come segnalibro solo in quest’occasione. Di solito lo tengo al collo. 😀
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che simpatica che sei 😉 Sono molti gli argomenti che seguo e di cui m’interesso molto, un po’ alla volta ne scoprirai altri 😉
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Ma grazie mille Monique! Molto interessante. Margherita Hack a parte, divulgativo, non mi sono mai interessata a libri del genere. Questo mi pare leggero e quindi abbordabile anche da me .
Buona domenica.
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Probabilmente sì, è un po’ più leggero rispetto ad altri libri di divulgazione, perché l’autrice parla anche di ricordi ed esperienze personali. Grazie a te per il commento. Buona domenica. 🙂
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