Quella che segue è la revisione di una mia poesia del 2015 incentrata sul tema della distanza o delle relazioni a distanza in un contesto in cui è impossibile comunicare se non raggiungendo l’altro. Il testo faceva parte di una raccolta che avevo intitolato “Strade”.
Distanze
È lunedì mattina
e le lenzuola sanno di metallo:
le mie parti arrugginite
sono sparpagliate ai piedi del letto.
Qualcuno è già in autostrada
mentre io mi preparo un tè
e ascolto la storia delle foglie
essiccate ed esiliate come me.
Non posso restare ferma qui.
Mi farà compagnia il canto dei gabbiani
ingabbiato in auto dall’ultima vacanza.
È lunedì e vorrei essere più vicina
ai chilometri macinati dalle ruote
di un treno che si scambia abbracci
con i binari e le traversine.
Provando a raggiungere il decumano,
il pensiero mi fa un po’ svanire
come una scultura di ghiaccio
nella delizia di un lungo viaggio.
“Distanze”.
Tutti i diritti sono riservati © Monique Namie
The following is a review of a poem I wrote in 2015 focused on distance or on distance relationships in a context in which it’s impossible to communicate if not reaching the other. The text was part of a collection I had titled “Streets”.
Distances
It’s Monday morning
and the sheets smell of metal:
my rusty artificial parts
are scattered at the foot of the bed.
Someone is already on the highway
while I make some tea
and I listen to the story of the leaves
dried and exiled like me.
I can not stay still here.
The song of seagulls will keep me company
caged in the car since the last holiday.
It’s Monday and I would like to be closer
to the kilometers stacked up by the wheels
of a train that exchanges hugs
with tracks and sleepers.
Trying to reach the decumanus
the thought makes me a little fade
like an ice sculpture
in the delight of a long journey.
“Distances”.
All rights reserved © Monique Namie
Cos’e il decumano? È bellissima ma non so cos’è scusa….
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Grazie, Paola! Figurati, ora ti spiego: il decumano è un termine legato alla centuriazione romana, si tratta di una strada che va da est a ovest. Nella zona dove abito, tra Venezia e Padova, ce ne sono molti che si intersecano ai cardi, strade che vanno da nord a sud. Ti lascio un link se vuoi approfondire https://it.wikipedia.org/wiki/Decumano
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Grazie mille ho imparato una cosa nuova 😘
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Mi piacciono le immagini che la tua poesia evoca, le emozioni che suscita
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Grazie Luisa, sono contenta che ti sia piaciuta! 😊
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❤️😊
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le distanze sono sempre sentite, soprattutto nei rapporti sentimentali, quando spesso diventano il cardine della storia e misurano l’importanza del vero amore.
Un testo molto bello che ci parla di sensazioni, di viaggi, di quella sensibilità che unisce la voglia d’incontrarsi e la malinconia del distacco.
Brava! 😉
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La malinconia al pensiero della distanza è qualcosa che spesso mi ispira. Grazie Max, è sempre un piacere leggere le tue interpretazioni 🙂
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Molto intrigante. L’immagine delle “lenzuola che sanno di metallo” mi sembra particolarmente suggestiva.
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Grazie! Nella creazione di quell’immagine sono stata influenzata dalla mia passione per la fantascienza. Pensavo a un androide o un cyborg 🙂
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Le distanze sono effimere se le anime sono affini.
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