“Le ossa non mentono” di Kathy Reichs

Titolo italiano: Le ossa non mentono
Titolo originale: Bones Never Lie
Autrice: Kathy Reichs
Prima pubblicazione: 2014

Da un po’ mi era sorta la curiosità di leggere un libro di Kathy Reichs. (Per chi non lo sapesse, i romanzi della Reichs hanno ispirato la serie TV Bones). Ho scelto di iniziare con questo titolo, il 17° della saga, perché era la prima proposta in ordine cronologico che mi offriva la biblioteca digitale. Da cosa è derivata questa mia curiosità? Mi piacciono i polizieschi e l’archeologia mi affascina (penso che tra archeologia e antropologia forense ci sia una certa vicinanza), et voilà.

Siamo nel Dipartimento di polizia di Charlotte-Mecklenburg, nel North Carolina. Una criminale squilibrata, sfuggita alla cattura della Brennan anni prima, sembra essere tornata a colpire. Alcune ragazzine sono scomparse e poi sono state ritrovate prive di vita a migliaia di chilometri di distanza una dall’altra, disposte con cura in un prato, vestite, con i capelli pettinati. Il modus operandi è uguale per tutte. Una di queste ragazzine aveva con sé le scarpette da ballo, da questo l’immagine di copertina.
Durante le indagini Tempe si sposta per un po’ anche in Canada, a Montréal e nel Vermont, dove i climi rigidi invernali fanno da cornice a momenti di sconforto e a fulminei lampi di genio affiorati dall’inconscio.
Il libro è riuscito a tenere vivo il mio interesse con colpi di scena e cambi di rotta inaspettati. Non c’è molta azione, questo è vero. Inizialmente è stata l’attesa di qualche descrizione autoptica a tenere alta la mia attenzione. Ma in seguito la suspense in alcuni momenti è stata così intensa da essere riuscita a colmare adeguatamente l’assenza di scontri.
Lo stile mi è sembrato semplice e scorrevole. Descrizioni e dialoghi si alternano in modo naturale. Non si tratta di un capolavoro, ma è interessante sentir parlare una vera antropologa forense di ciò che conosce meglio. Penso non ci sia niente di meglio di una scrittrice che parla di argomenti che ha studiato per anni e che, quindi, fanno parte della sua vita. Kathy Reichs sa per certo quel che dice e ciò è un valore aggiunto. Inoltre per la traduzione è stata chiesta la consulenza del noto medico legale Cristina Cattaneo.

Durante la lettura mi sono affiancata alla protagonista, Tempe, e ho cercato con lei possibili piste nascoste, collegamenti, particolari degni di nota. Con l’aiuto del detective, Andrew Ryan, si mette sulle tracce del criminale. Di Ryan sappiamo che ha subito un grave lutto e che in passato ha avuto una relazione con Tempe. Il legame romantico tra i due sembra nascondere ancora qualche brace sotto la cenere.
Quando il serial killer si avvicina a una persona che a Tempe sta a cuore la tensione si fa palpabile. I sentimenti presenti in questo romanzo thriller non prendono mai troppo spazio nella narrazione e questo mi piace. Protagoniste sono le elucubrazioni volte a cercare indizi, le intuizioni che emergono da una zona sconosciuta della mente.
Per apprezzare si deve senza dubbio amare il thriller e il mystery ricco d’intrecci. Per creare una trama complessa c’è stato bisogno di inserire numerosi personaggi. Di solito ho difficoltà a seguire storie dove ci sono troppe persone che si muovono, eppure ho trovato questa lettura così intrigante che quasi non ho avuto problemi. Solo un paio di volte sono tornata indietro di qualche pagina per cercare il nome di un personaggio che avevo dimenticato.

Stando all’opinione di alcuni lettori pare che i libri precedenti siano più avvincenti e maggiormente pervasi da uno stato di tensione. Ho voluto verificare personalmente. Ho recuperato un testo precedente e l’ho letto. Conclusione: sì, ci ho trovato anch’io più momenti di tensione e azione. Qualcun altro ha detto di aver capito facilmente l’identità dell’assassino. A me l’epilogo non è sembrato per nulla scontato. Basti pensare che entra in gioco anche la rara sindrome da insensibilità agli androgeni. Forse chi ha letto molti romanzi della Reichs e conosce il suo modo di sviluppare la trama è avvantaggiato e può intuire qualcosa.
Se vi piacciono i thriller crudi, con la presenza di qualche serial killer spietato, questo libro va bene. In futuro parlerò anche del secondo volume che ho letto della stessa autrice.


© MONIQUE NAMIE
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Monique Namie


16 pensieri riguardo ““Le ossa non mentono” di Kathy Reichs

          1. Il personaggio è Kay Scarpetta, anatomo patologa, quindi sono i morti quelli che le indicano cosa è loro successo. Lavora insieme a un tenente di polizia, di cui ora non ricordo il nome, e insieme risolvono i casi. Ha nemici implacabili, l’amore della sua vita e una nipote che cresce al posto di sua sorella e che poi entra in polizia. Ama il vino e cucinare.

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  1. Ho iniziato a vedere su Prime la serie Bones e devo dire che mi piace molto. Non sapevo che il tutto era ispirato da dei libri. Grazie per le informazioni e per avermene parlato, credo che anch’io cercherò qualche libro da leggere di questa autrice ^_^
    Attendo la prossima recensione ❤

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      1. io sono arrivata alla quinta… sono molto soddisfatta di come è stata sistemata la storia tra Angela e Hodgins (facevo il tifo per lui). Mi sarei arrabbiata se non finiva bene per loro ^_^
        Per Brennan e Booth… non so, capisco l’esigenza di farla lunga, ma uff!

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        1. Non ricordo la storia tra Angela e Hodgins. A me invece della relazione tra Brennan e Booth piace proprio quella continua tensione sentimentale che non si concretizza. Se si concretizzasse in modo semplice e veloce per me perderebbe buona parte dell’attrattiva 😄

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            1. Sono arrivata alla fine della quarta stagione, inizio della quinta. Mi sono presa una pausa solo perché non riesco a concentrarmi per troppo tempo consecutivamente su una cosa. Anch’io adoro i ragionamenti che portano alla scoperta degli assassini.

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              1. ops allora scusa se ti ho spoilerato… io guardo le puntate mentre cucino o riordino… di solito ascolto la musica, ma in questo periodo preferisco “vedere” (più che altro: sentire), Bones ^_^
                diversamente non avrei proprio tempo di vedere la tv.

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