
Titolo originale: 火垂るの墓 (Hotaru no haka)
Titolo italiano: Una tomba per le lucciole
Anno: 1988
Ispirato all’omonimo romanzo di Akiyuki Nosaka, Una tomba per le lucciole è un anime molto commovente ambientato a Kōbe, in Giappone, durante la Seconda guerra mondiale, tra il giugno e il settembre 1945.
Nel poster originale si vedono i fratelli Seita e Setsuko su un prato circondati dalle lucciole. A un’osservazione più attenta si può notare che nel cielo buio è presente la sagoma di un aereo quasi indistinguibile e che alcune di quelle che sembravano lucciole sono, in realtà, bombe incendiarie.
L’anime inizia con un’anticipazione che rivela la fine dei due fratelli in condizioni di miseria, sporcizia e malnutrizione. Seita sta morendo, il suo fantasma si allontana e trova quello della sorellina Setsuko. Dunque inizia il flashback.
Dopo aver perso la madre i due si trasferiscono per un po’ dalla zia, finché questa non diventa insofferente costringendo Seita a prendere la decisione di spostarsi altrove. I due si stabiliscono quindi in una caverna-rifugio e qui iniziano a patire la fame.
Il padre dei piccoli si trova a bordo di una nave della flotta giapponese, ma risulta impossibile contattarlo. Seita cerca in ogni modo di proteggere la sorellina, ma non c’è molto che possa fare per migliorare la situazione. La povertà e la denutrizione sarà loro fatale. Nonostante il finale sia già svelato, e quindi chi guarda non è colto impreparato, gli ultimi dieci minuti hanno un’incredibile intensità struggente.
Il fratello maggiore, Seita, non è di certo un modello da seguire. Avrebbe potuto accettare il consiglio della zia e provare a cercare un qualsiasi lavoro per sopravvivere con un minimo di dignità. Il ragazzo, invece, si intestardisce al punto da dilapidare tutti i risparmi e andare a vivere come un senza tetto. Dovendosi prendere cura di una bambina piccola, non ha esattamente agito nel migliore dei modi. Seita non è in grado di accettare che la sua vita è irrimediabilmente cambiata. L’intento educativo è abbastanza chiaro: lasciare da parte l’orgoglio e fare del proprio meglio.
L’anime descrive in modo vivido la sofferenza e la povertà che la Seconda guerra mondiale ha portato nella popolazione giapponese. Ogni elemento appare secondario rispetto al tenore del dramma.
© MONIQUE NAMIE
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Non ho mai avuto il coraggio di vederlo.
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Io per vedere film così drammatici devo sentire quand’è il momento adatto. Non riesco a guardarli a caso.
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Riporto un minimo sunto di una recensione fatta anni fa.
“Hotaru No Naka… Il tratto lieve ed i colori leggeri con cui Takahata dipinge questa storia è un contrasto formidabile alla narrazione tragica che viene proposta. Le istantanee della realtà snocciolate sono sequenze che la mente di nessuno può dimenticare. Ora sarò anche un folle, ma a scrivere ed a rivivere questo film mi sono commosso ancora…
No, non è un anime, è un pezzo di ognuno di noi. E tutti dovrebbero vederlo… forse qualcosa cambierebbe davvero.”
Ancora lo penso. Apprezzo molto la tua analisi e il tuo commento al film. Grazie.
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Grazie a te per il commento. Pensieri molto sentiti e condivisibili, quelli che hai riportato 🙏
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Una storia che mi ha sempre distrutto. Una cosa che ho apprezzato è anche come in tutta questa storia il fratello abbia una grave colpa. Lui doveva occuparsi di se stesso e delle sorella eppure per via della sua cocciutagine ha finito per intraprendere una strada di cui si è pentito amaramente. Un film veramente molto forte e commovente.
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Sono d’accordo. È un anime che mi fa fatto riflettere sotto diversi aspetti. Oltre alla guerra, c’è proprio la questione del comportamento di Seita. L’intensità della tragedia è davvero impressionante.
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