[Poesia cinese] Il lamento della scala di giada

“Il lamento della scala di giada” è una poesia di Li Bai (李白), famoso poeta della dinastia Tang. Nello scrivere questa poesia l’autore si rifà allo stile passato dello yuefu (乐府), “ufficio della musica”, genere tipico durante la dinastia Han. Il nome deriva proprio dall’Ufficio della Musica (Yuefu) fondato dall’imperatore Wu degli Han con lo scopo di “dotare di musica i rituali e le feste di corte e per raccogliere melodie appropriate”. Nei secoli successivi il nome yuefu è stato utilizzato per tutti i canti in generale, sia che fossero canzoni popolari che inni composti a corte.
Una caratteristica degli yuefu è quella di avere lunghezza variabile, anche se in seguito il verso di cinque caratteri è diventato la forma più comune.

玉阶怨
玉阶生白露,夜久侵罗袜。
却下水晶帘,玲珑望秋月。

Il lamento della scala di giada
I gradini di giada sono bianchi di rugiada,
a lungo in piedi nella notte, s’inumidiscono le mie calze di garza.
Rientro nella stanza e sciolgo le tende di cristallo,
guardo la luna d’autunno attraverso il velo trasparente.

Spiegazione
Le scale di giada lasciano immaginare che ci si trovi dentro a un palazzo. Le calze di garza appartengono a una dama di corte, non a una serva. Questa donna aspetta a lungo in piedi nella notte, tanto che le calze le si inumidiscono di rugiada. Ad un certo punto decide di tornare nella sua stanza. Non viene mai detto direttamente, ma è possibile che stesse aspettando qualcuno, molto probabilmente la persona amata. Il “lamento”, presente come parola solo nel titolo, sta a indicare la delusione del mancato incontro. La donna torna nella sua stanza, scioglie le tende e osserva mestamente la luna attraverso quel velo.

Fonti
“Letteratura cinese” di Wilt Idema e Lloyd Haft, “La poesia yuefu e il gushi shijiu shou” pag.135
玉阶怨 su Baike.baidu
Yuefu su Wikipedia


© MONIQUE NAMIE
SOSTIENI IL MIO BLOG
Instagram
Monique Namie


6 pensieri riguardo “[Poesia cinese] Il lamento della scala di giada

Lascia un commento