“Generator Rex: The Trade”, di Barry Hutchison

Titolo: Generator Rex: The Trade
Scritto da: Barry Hutchison
Prima pubblicazione: 2011

Era il 2012 e andavo all’università. Un giorno, tornai a casa e accesi la TV su Cartoon Network, forse sperando che mandassero qualche replica di Sailor Moon. Niente Sailor Moon, ma in compenso scoprii qualcos’altro di molto interessante: Generator Rex.
Da notare come i miei gusti siano estremamente diversificati.
Tra l’altro, Generator Rex per me è un tentativo ben riuscito di creare un cartone animato inclusivo. Rex ha la pelle abbronzata, capelli neri, occhi marroni e sa parlare spagnolo. Il suo cognome, Salazar, ha origini ispaniche, ciò fa intuire la sua provenienza messicana. Il suo essere esotico mi piace molto. Un Rex Salazar con gli occhi azzurri e i capelli biondi non sarebbe lo stesso.

Detto questo, credo che se ne facessero un film, Generator Rex avrebbe qualcosa d’inquietante e tendente all’horror fantascientifico.
Questo è l’inizio di The Trade che mi sono divertita a tradurre.

Vai con la sigla!

FLUUUB!
In alto, su un bordo erboso del Golden Gate Park di San Francisco, qualcosa stava crescendo. Era un uomo. O almeno, lo era stato. Le sue braccia e le sue gambe si stavano ingrossando, gonfiandosi fino a diventare diverse volte la loro grandezza naturale. Tutto il suo corpo cresceva, diventando sempre più grande e gonfio ogni secondo che passava.
Gli altri visitatori del parco iniziarono a urlare, piangere e correre per avere salva la vita, mentre la pelle dell’uomo diventava viscida e appiccicosa e i suoi arti venivano risucchiati nel suo corpo ora grande quanto un autobus.
Dentro di lui, macchine microscopiche chiamate nanites stavano alterando la sua struttura molecolare, trasformandolo da essere umano in qualcosa di nuovo.
E in qualcosa di rivoltante.

E poi Rex entra in azione.
Il problema sorge di lì a poco. Dopo aver curato l’E.V.O., le armi che di solito crea quando desidera iniziano a sbucare dal corpo di Rex contro la sua volontà. Riportato alla base per dei controlli, la dottoressa Holiday non riesce a rilevare nessuna anomalia. La situazione è tesa. Rex viene mandato in una nuova missione, nonostante il parere contrario della Holiday. Sul campo di battaglia il problema si ripresenta e nella confusione del momento qualcuno rapisce un Rex ormai privo di sensi. C’entra il suo acerrimo nemico, Van Kleiss che, come suggerisce il titolo, gli proporrà uno scambio… che in realtà cela un pericoloso inganno. Van Kleiss promette di raccontargli dei suoi genitori e del passato che ha dimenticato, se lui gli darà un po’ dei suoi nanites.
Una cosa che apprezzo di Rex è che non è invincibile, infatti nei vari episodi oltre a picchiare duro, gli capita anche di prenderle forte dai vari nemici. In un paio di occasioni rischia di rimanerci secco, e sopravvive solo grazie all’aiuto dei nanites programmati per riparare gravi danni nel suo corpo.
Nonostante tutto, anche quando si trova nelle situazioni più critiche, non perde mai il senso dell’umorismo. Anzi, proprio quando le cose gli vanno più male, scherza per non dare retta alla paura. E appena le cose vanno meglio, si atteggia come se non fosse successo nulla di che.
Come il primo racconto, Mirror Mirror, anche The Trade mantiene uno stile semplice, adatto ai ragazzi. Ancora una volta viene svolto un ottimo lavoro nella caratterizzazione dei personaggi, almeno a livello psicologico. Penso che far agire i personaggi come dovrebbero, secondo la loro natura, non sia così semplice come sembra, ma l’autore si attiene molto bene alla psicologia di ciascuno senza storpiarla.

Voglio leggere altre storie di Generator Rex! Ma questa, se ho controllato bene, era l’ultima!
Teoricamente, se avessero voluto, avrebbero potuto continuare oltre la terza stagione della serie TV. Con un po’ di fantasia si fa di tutto. Ci sono voci secondo cui non hanno continuato perché hanno veduto poco merchandising. Il videogioco non era malaccio, ma di certo avrebbero potuto farlo migliore e più accattivante. Il cartone animato in sé lo trovo riuscitissimo e davvero avrei voluto che continuassero dopo la terza stagione. Anche se si tratta di un cartone del 2011, sto notando parecchi AMV (Anime Music Video) recenti su Rex creati da persone nostalgiche che si stanno riguardando la serie per l’ennesima volta.
Sogno un futuro in cui qualcuno (magari la Marvel) deciderà di farne un film o una serie TV con personaggi reali.

Vi lascio la sigla integrale suonata dagli Orange: “Revolution“!


© MONIQUE NAMIE
💙 SOSTIENI IL MIO BLOG 💙
Instagram
Monique Namie

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...