Moon Knight e Mercoledì: due serie TV in cui le problematiche mentali diventano affascinanti

A scanso di equivoci, queste due serie TV mi sono piaciute molto e spero ne facciano un seguito.
In questo articolo, tuttavia, vorrei soffermarmi su alcune riflessioni sociali.

Moon Knight

In questa serie TV, avere una problematica mentale diventa qualcosa di figo. Il protagonista soffre di un disturbo dissociativo della personalità. In lui convivono più identità: Mark Spector, che è un mercenario sicuro di sé e combattivo, Steven Grant che è più impacciato e ingenuo. C’è anche un’altra personalità, ma viene appena accennata, e spero la presenteranno meglio in una seconda stagione.
La casa di produzione ha pensato bene di mettere una scritta in cui si invita a informarsi sulla salute mentale in un sito comprovato, per pararsi il didietro. In realtà il protagonista andrà in un centro psichiatrico solo con la fantasia.

Quando ho detto che la problematica mentale diventa qualcosa di figo, intendevo dire che nel film è capace di rendere il personaggio estremamente intrigante. Una delle due personalità del protagonista a un certo punto dice all’altra: “Eri tu il mio superpotere”. Ne consegue che una malattia mentale viene presentata (almeno in parte) come qualcosa di figo, un superpotere, come la superforza, l’invisibilità, ecc. Non c’è da stupirsi che poi alcuni ragazzini sui social si facciano ispirare da tutto ciò in modo distorto, fingendo personalità multiple in modo accattivante per ottenere followers. Mentre chi soffre davvero di questo disturbo viene preso in giro.

L’attore Oscar Isaac ha un talento eccezionale, mi ha impressionato in modo assolutamente positivo. Riesce a switchare tra Steven e Marc con un’abilità sorprendente.
Steven e Marc mi piacciono entrambi e lo sdoppiamento di personalità appare come qualcosa di affascinante. Basta che ciò resti relegato alla sfera artistica-cinematografica. So, infatti, che nella vita reale mi terrei bene alla larga da un tipo del genere, per quanto nel film possa apparire come un personaggio bello e dannato. Se lo dice lui stesso guardandosi allo specchio: “bello e dannato”, e io aggiungerei anche “tenebroso”. Chi ha ideato il personaggio cinematografico (originariamente personaggio di un fumetto) sapeva cosa voleva mostrare al pubblico e c’è riuscito bene anche grazie alla scelta azzeccata dell’attore.


Mercoledì

Ho guardato “Mercoledì” nello stesso periodo in cui guardavo una serie TV estremamente romantica. Entrambe mi sono piaciute, ma usavo “Mercoledì” per ristabilizzarmi dopo aver guardato quell’altra serie sdolcinata. Mi sono resa conto che guardare video contrastanti mi aiuta a resettare le emozioni. Succede a qualcun altro?
Basta divagazioni. Perché Mercoledì piace? Me lo sono chiesto di continuo. È una psicopatica tendente al masochismo, fredda, egoista, sarcastica. Nella vita reale, ben pochi riuscirebbero a convivere con una persona del genere e ancora meno a desiderarla come amica, ma il personaggio visto dall’esterno fa un effetto diverso. Nel film, nonostante Mercoledì finisca per complicare la vita alle persone che gli stanno attorno, è così fortunata da trovarsi un paio di super amiconi disposti a rischiare la vita per lei, anche se lei prima li ha messi in serio pericolo. Nella realtà una cosa del genere va oltre la fantascienza. “Hai messo in pericolo la mia vita, sei una persona tossica, addio.” Però, ehi, nella Nevermore Accademy non esiste gente normale, quindi tutto è possibile.
Io apprezzo Mercoledì perché, nonostante tutto, è sicura di sé, intelligente, e se ne frega di cosa pensano gli altri. Questi sono i motivi principali che di solito rendono ogni persona più interessante. Soprattutto la sicurezza di sé e il non curarsi del giudizio altrui. La self-confidence aumenta il fascino.

A quanto pare nella serie Netflix hanno addolcito un po’ la personalità di Mercoledì, che nella versione reale è una gelida calcolatrice, apatica, che usa tutti per i suoi scopi senza pietà, che tortura il fratello per abitudine senza provare nemmeno più alcuna emozione nel farlo.

In questo periodo dunque sto riflettendo su come alcuni film la maggior parte dei film distorcano la realtà, anche per quanto riguarda le relazioni sociali. Mark Spector non avrebbe una moglie che ama entrambe le sue personalità. E Mercoledì non avrebbe amici.
Pensandoci, anche Sherlock Holmes della BBC è un tipo con cui nessuno vorrebbe averci a che fare, ma a guardarlo nello schermo diventa un eroe. Probabilmente un ipotetico Watson nella realtà lo avrebbe mandato a quel paese dicendogli di non farsi più vedere.
È il bello della finzione cinematografica, che in parte ci fa sognare, ma in parte condiziona anche i nostri pensieri. Tutto ciò con cui veniamo a contatto, in qualche modo ci condiziona… Che sia nel bene o nel male, dipende da noi.


© MONIQUE NAMIE
💙 SOSTIENI IL MIO BLOG 💙
Instagram
Monique Namie

4 pensieri riguardo “Moon Knight e Mercoledì: due serie TV in cui le problematiche mentali diventano affascinanti

Lascia un commento