
Di ritorno dalla diga di Pieve di Cadore non potevo non fermarmi a Longarone, paese tristemente noto per un'altra diga, quella del Vajont. Ecco il mio report.
Di ritorno dalla diga di Pieve di Cadore non potevo non fermarmi a Longarone, paese tristemente noto per un'altra diga, quella del Vajont. Ecco il mio report.
Anche noi, qui in Italia, abbiamo la nostra piccola Hiroshima, tuttavia troppe poche persone conoscono la storia (soprattutto tra i più giovani), e se la conoscono non le danno abbastanza importanza.
Dopo anni, sono tornata a Longarone per visitare i luoghi della memoria.
Una notizia che mi ha notevolmente scosso e indispettito è stata quella del progetto di far passare una strada sopra i resti della vecchia Longarone. Strada che era stata progettata in previsione dei Campionati mondiali di sci a Cortina nel 2021.
Zoccoli duri, spaiati arrancano nel fango della primavera a Dachau. Mi sembra doveroso segnalare che questo micro-racconto è maturato dopo la visione di documentari sulla Shoah e dopo la lettura di due libri storici quali Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani e Se questo è un uomo di Primo Levi.
"Le stanze dentro" è una raccolta di poesie che, prendendo in prestito un termine usato dall'autore, potrebbe definirsi "scialuppa di salvataggio" per personaggi reali o immaginari, luoghi, oggetti e idee. Il tema è, quindi, la salvezza nel ricordo, attraverso la scrittura che resta memoria indelebile.
L'11 settembre 2001 avevo dieci anni e stavo guardando un film in salotto con mia madre. Improvvisamente la trasmissione fu interrotta per un'edizione speciale del TG.