Kitty: Puoi spiegarmi la meccanica quantistica? Sembra sconcertante.
Oppie: Lo è. Beh, questo bicchiere, questa bevanda, questa superficie, i nostri corpi, tutto quanto è per lo più spazio vuoto, agglomerati di piccole onde di energia legati insieme.
Kitty: Da cosa?
Oppie: Forze di attrazione abbastanza potenti da convincerci che la materia è solida e impedisce al mio corpo di attraversare il tuo.
Per la serie, come conquistare una donna nerd con la fisica quantistica.
Se vi aspettate azione, esperimenti pazzi in laboratorio, esplosioni mozzafiato, beh, forse resterete delusi, perché di esplosioni mozzafiato ce n’è una sola. Questo non è un film sulla guerra o sulla bomba atomica in quanto tale, ma un film che si focalizza sul personaggio di Oppenheimer e appare quasi come un processo allo scienziato. Quindi abbiamo moltissime scene di dialoghi, in cui vengono fatti molti nomi, molti rigiri per arrivare sempre al solito punto: chi è la spia che ha informato il nemico?
Io l’ho trovato intrigante, alcune scene sono particolarmente ben riuscite, anche se mi è dispiaciuto che non siano stati citati i due scienziati (Harry Daghlian e Louis Slotin) che hanno perso la vita durante le sperimentazioni atomiche. Slotin aveva anche assemblato l’iniziatore del Gadget. Spoiler, meno male che per qualche manciata di secondi compare Enrico Fermi, il primo ad aver creato un reattore nucleare (il Chicago Pile-1).
All’inizio del XX secolo, con il passaggio dalla meccanica newtoniana alla meccanica quantistica, si verifica una perdita di certezza. Nel mondo quantistico ci sono delle ipotesi e la teoria arriva solo fino a un certo punto, talvolta è pure una teoria che va in contrasto con se stessa. La natura dei fotoni è sia onda che particella. Come possono le due cose coesistere? L’incertezza viene sottolineata dalla possibilità, quasi insignificante, ma comunque esistente, che con il Trinity test si finisse per incendiare l’atmosfera e trasformare il pianeta in una torcia infernale.
La reazione a catena che poteva verificarsi al momento dello scoppio del Gadget ad Alamogordo non si è verificata, il mondo non è stato incenerito, ma un’altra reazione a catena più sottile ha preso piede quasi inosservata. Quella che poi ha condotto alla Guerra fredda e ha portato le principali potenze del pianeta a procurarsi una scorta di armi nucleari.
La presenza di Christopher Nolan dietro le quinte si percepisce bene. Spezzetta il film in diverse sequenze che rimescola disgregando la normale cronologia temporale. La parte con il concetto fondamentale viene ripresa, dando l’impressione di qualcosa di ciclico, un anello che alla fine trova il suo punto di chiusura. C’è da dire che quando il film è impostato molto sui dialoghi più che nell’azione, questo rimescolamento della cronologia può far perdere il filo o comunque rendere la comprensione più difficoltosa. Questo credo sia un film che va rivisto più volte per cogliere dettagli che alla prima visione erano sfuggiti.
Curiosità: nel film sono presenti scene girate in bianco e nero. Nolan ha spiegato che le scene a colori rappresentano il punto di vista soggettivo di Oppenheimer e quelle in bianco e nero il punto di vista oggettivo del nostro scienziato protagonista.
© MONIQUE NAMIE
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Recensione interessante! Grazie e buon weekend ❣️
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Grazie a te per la visita e l’apprezzamento, Luisa! Buon weekend😊
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🙏💙🙏
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Questo lo vedrò. Ho letto volentieri la tua recensione così ben fatta. 👏👏👏
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Grazie per l’apprezzamento, Pina!😊
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Non è un film che ci si può aspettare leggero, però l’ho trovato tecnicamente ben fatto e coinvolgente nei limiti del suo genere.
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La penso come te👍
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perke, oppenheimer non è il protagonista?
quelle in w/b sono il pov di strauss
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Quelle in b/n sono il pov di Strauss. Oppenheimer è il protagonista, ma è come se in un libro le scene a colori fossero raccontate in prima persona da Oppenheimer e quelle in bianco e nero da un altro narratore, Strauss.
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Eh quello che go detto. Nel commento ho messo la domanda perché nel testo era scritto male quel punto, non si capisce benissimo
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Ah, ho scritto “protagonista” per non ripetere due volte il nome Oppenheimer a distanza ravvicinata. Mi pareva ovvio che il protagonista di un film intitolato Oppenheimer fosse lo scienziato stesso da cui la pellicola prende il nome. Magari modifico, vediamo.
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boh, io l’ho inteso che parlassi di due cose diverse
poi io il film l’ho visto e avevo pure scritto qualcosa di simile su twitter a te, ma si capiva male
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