“Volare. Lo spazio e altre sfide” di Luca Parmitano

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Titolo: Volare. Lo spazio e altre sfide
Autore: Luca Parmitano
Prima pubblicazione: 2017

“Volare”, il titolo del libro, è anche il nome della missione a cui Luca Parmitano, primo italiano ad effettuare una passeggiata nello spazio, ha partecipato.

Come prima cosa, quando ho iniziato a leggere questo volume, ho avuto la conferma definitiva che gli astronauti devono saper parlare il russo. La Soyuz è una creazione russa e gli addestramenti avvengono in Russia. Ecco che ora, oltre al consueto ripasso giornaliero di cinese, ho aggiunto questa lingua per me del tutto nuova, a partire dall’alfabeto. Incredibile cosa comporti la semplice lettura di un libro.

Alberto Angela, nella sua prefazione, spiega bene ciò che ci si deve aspettare da questa lettura. Vale la pena riportare le sue parole:

“Leggendo questo volume, avrete tutte le risposte alle vostre domande su cosa significhi andare nello spazio a bordo della stazione spaziale. Luca Parmitano, mettendo assieme i suoi pensieri e le sue sensazioni sotto forma di blog “spaziale”, fa ad ogni lettore il regalo più bello, quello di dargli la sensazione di stare in orbita assieme a lui.”

Ciò che si trova in questo libro è, in effetti, un appassionante viaggio verso lo spazio e verso l’esplorazione di altri mondi. In tutto questo è bello constatare che Luca Parmitano sembra uno di noi. Un uomo determinato, intelligente, capace di adattarsi e compiere sacrifici, ma pur sempre un essere umano. Non serve essere superuomini per fare gli astronauti. Man mano che il futuro avanza, l’idea che un qualsiasi civile di ogni età possa fare un giro nello spazio diventa meno fantascientifica e più reale.

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Due pagine dell’inserto fotografico.  Potrebbero sembrare quadri astratti, ma in realtà sono grandi città sorvolate di notte dalla ISS. L’illuminazione è l’unico segnale di vita.

Luca condivide il racconto delle sue giornate fatte di allenamenti, di complicate prove d’esame, ma di anche momenti di svago.
La prima edizione conteneva un racconto simmetrico (soggiorno a terra, partenza, arrivo in orbita, soggiorno nella ISS, partenza, ritorno a terra) e nell’ultima pagina si trovava la parola “fine”. Nella versione aggiornata, invece, Luca ha raggiunto una maggiore consapevolezza: anche se il racconto si interrompe, la storia fuori dal libro continua. Quindi non c’è più una “fine”, perché “quando una storia ci appassiona vorremmo potesse non finire mai. Se è vero per chi una storia la legge, è vero anche per chi la scrive.”

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Cupola della Stazione Spaziale Internazionale.

Che cosa si prova a salire nella centrifuga? E durante la partenza con la Soyuz? Che cosa significa guardare la Terra da lassù? Che cosa fanno gli astronauti durante il periodo in cui soggiornano nella ISS? A queste e ad altre domande Luca Parmitano risponde con la sua esperienza diretta, in un crescendo che incuriosisce. Personalmente conoscevo questo astronauta soprattutto per la brutta avventura che dovette fronteggiare durante una EVA (Extravehicular Activity), quando il casco iniziò a riempirsi d’acqua. Anche il racconto di questa esperienza trova posto tra le pagine e fa sorgere una grande ammirazione.
In una conferenza, tre anni dopo, Luca dirà: “Non bisogna aver paura degli errori, perché soltanto nel fallimento si impara”. Il problema avvenuto nel casco è stato analizzato e risolto con modifiche alla tuta. In futuro non si verificherà più questo genere di imprevisto.
Ecco un video che mostra l’accaduto. Qui tutti parlano in inglese perché in contatto con la NASA.

Forse non tutti sanno che nello spazio, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, gli astronauti compiono esperimenti utilissimi anche per noi che stiamo sulla terra. Mi ha colpito molto quello denominato “Spinal Ultrasound”, grazie al quale si sta cercando di creare una macchina portatile per ecografie che mostrerebbe immagini dello scheletro umano ottenibili, oggi, solo tramite costosi e ingombranti macchinari. I benefici di una tale una tecnologia semplificata e facilmente trasportabile sarebbero moltissimi.

Oltre a raccontare la vita in orbita, Parmitano ci regala anche uno spaccato dei programmi offerti agli astronauti per di interagire con ambienti terrestri estremi. In CAVES troviamo Luca in strette gole di roccia, o a scalare pareti sotterranee impervie durante l’esplorazione di cunicoli e grotte. In NEEMO lo troviamo sul fondo dell’Atlantico, in una stazione subacquea che gli ricorda un po’  gli ambienti dalla ISS.
Il tutto è raccontato con passione ed emozione, e con l’occasionale aggiunta di quel pizzico di ironia che contraddistingue la personalità di questo grande uomo.

Поехали! Go!


© MONIQUE NAMIE
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6 pensieri riguardo ““Volare. Lo spazio e altre sfide” di Luca Parmitano

  1. dev’essere molto interessante questa lettura, Parmitano è un uomo da ammirare per tutto ciò che fa e ha fatto, non ce ne sono molti di uomini così. Il Russo dev’essere una lingua molto difficile da imparare.
    Ottima recensione letteraria 😉

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    1. Davvero. Nella sua biografia ho letto che nel 2005, durante un volo con il suo aereo da caccia, un volatile lo colpì distruggendo parte dell’abitacolo, ma lui riuscì comunque a portare a terra il velivolo.
      Se ce l’ho fatta col cinese penso che ce la farò anche con il russo. 😀

      Piace a 1 persona

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